Pochi giorni fa Google ha presentato le sue prime Cuffie Wireless: le Google pixel Buds.

Qualcuno di voi si domanderà perché tutto questo rumore per un paio di cuffie wireless, sappiamo bene che l’Apple ha già lanciato tempo fa  le sue innovative cuffie, le airpods, capaci di intuire se le stai indossando e di mettersi in pausa quando le togli, con qualità audio eccezionale. Allora perché dedicare un articolo? Forse solo perché le sta lanciando l’azienda di mountain view?  Non è proprio così!

Le nuove cuffie Google pixel Buds wireless saranno in grado di tradurre  una frase immediatamente in un’altra lingua  basterà tenere premuto il pulsante destro, chiedere di tradurre nella lingua desiderata e in pochi secondi arriverà la traduzione.
Ma non finisce qui, perché le Google pixel Buds avranno a disposizione 4 microfoni, questo per permettere di utilizzarle mentre qualcuno ci parla ed avere la traduzione in tempo reale .

Saranno in grado di supportare  40 lingue diverse , compreso l’italiano, ma per ora non si parla di vederle nei nostri scaffali , anche se il product manager ha voluto prendere come esempio per l’utilizzo delle cuffie una situazione in un ristorante italiano: ” you’re in Little Italy, and you want to order your pasta like a pro. All you have to do is hold down on the right earbud and say, Help me speak Italian.”, questo fa sperare che saranno commercializzato anche nel nostro paese.
Oltre ad essere un ottimo traduttore le pixel Buds serviranno per avere informazioni tramite Google assistant, come dove mangiare, cercare un bancomat o una farmacia.
Il costo di partenza sarà di 159 $ negli U. S. e destinate nel mese di novembre in Canada, Australia, Germania in Singapore.
Saranno disponibili in 3 colori Just Black, Clearly White and Kinda Blue, autonomia di ben 5 ore, comprenderà una custodia che farà da dock per ricaricarle.

Purtroppo per ora sono compatibili solo con lo Smartphone di casa Google, Pixel 2, ma non é escluso che un aggiornamento le renda funzionali per altri dispositivi di diverso marchio.

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Autore dell'articolo: Mio Android